Un ricordo di Eraldo, assistente di Santa Maria della Mercede

L’Azione cattolica nella parrocchia di Santa Maria della Mercede era presente con il suo ramo femminile giovanile sin dal 1933, quando la parrocchia ancora era intitolata a Santa Bonosa prima della costruzione della nuova chiesa nel 1958; sappiamo ad esempio che durante l’occupazione tedesca, la parrocchia era uno dei centri del Segretariato per l’assistenza morale e religiosa agli sfollati, organizzati dal vicariato in collaborazione con l’Ac diocesana.

Il racconto del cinquantennio di Ac nella parrocchia Santa Maria della Mercede sull’Agenzia diocesana del 1983
(Archivio dell’Azione cattolica italiana Presidenza diocesana di Roma)

È dal 1976, tuttavia, che l’Ac in parrocchia prende nuova vita grazie all’azione di padre Eraldo Catalucci O.M. ma per tutti solo “Eraldo”. Classe 1929, quando arriva in parrocchia i giovani del 1933 sono ormai divenuti più che adulti; Eraldo inizia a raccogliere attorno a sé un gruppo di giovani. Padre dell’ordine della Mercede, insegnante di religione al liceo, per anni parroco in una parrocchia della Romanina dove «si stava in mezzo alla campagna», amante del Concilio, Eraldo da giovane aveva partecipato all’incontro dei “trecentomila baschi verdi” con Carlo Carretto a San Pietro per gli ottant’anni della Giac e crede fortemente nell’Azione cattolica.

All’inizio degli anni Ottanta decide quindi di fondare l’Acr a Santa Maria della Mercede e la affida ai ragazzi che hanno appena fatto la cresima e lui ha seguito nella preparazione; «Io ho un’idea in testa, è una “fissa” che ho da sempre: vogliamo fare l’Azione cattolica?».

Eraldo porta i nuovi inconsapevoli educatori in un campo sul lago di Bolsena; l’entusiasmo è tanto, la sua guida, la sua sottile teologia, le sue grandi capacità da educatore, insegnante, pedagogista di attirare a sé i giovani fa il resto. In pochi anni l’Ac a Santa Maria della Mercede cresce: arrivano prima i giovani mentre gli adulti – i genitori dei bambini dell’Acr -arriveranno più tardi. Alla fine degli anni Ottanta la Mercede ha il suo nuovo presidente unitario secondo il nuovo statuto, una giovane di appena vent’anni; chi le passa simbolicamente il testimone è una ex-giovane della Gioventù femminile degli anni Trenta.

La passione di Eraldo per l’Ac passa ai giovani cresciuti in parrocchia: dalla Mercede sono molti quelli che faranno servizio in diocesi, tra questi un presidente diocesano, una vice presidente nazionale e un sacerdote, oggi assistente Acr. Lui stesso partecipava alla vita diocesana, ai campi e alla formazione per assistenti ed educatori.

Eraldo ha accompagnato l’Ac della Mercede fino in tarda età; l’ultimo campo estivo sulle montagne lo ha fatto ad 84 anni, con la tenacia che lo ha sempre contraddistinto ma anche affidandosi completamente ai giovani che accompagnava. Ha vissuto gli ultimi anni, segnati dalla malattia, affidandosi a Maria Salus populi romani verso la quale nutriva una profonda devozione.