Maria Cristina Giustiniani Bandini fonda a Roma nel 1909 L’Unione fra le donne cattoliche d’Italia.
Nasce in una famiglia aristocratica romana. Suo padre, Sigismondo Giustiniani Bandini, era stato tra i fondatori dell’Unione elettorale romana per le elezioni amministrative, un’associazione che voleva favorire la partecipazione dei cattolici alla vita politica della città.
Appena diciottenne Maria Cristina entra nel convento del Sacro Cuore a Trinità dei monti. Dopo quasi dieci anni deve interrompere la vita religiose per motivi di salute; conserverà i voti professati divenendo terziaria domenicana. All’uscita dal convento non viene più accettata nella casa paterna e inizia dunque a lavorare collaborando con vari giornali; in questo periodo incontra mons. Giulio Serafini.
Sono gli anni in cui nascono le prime organizzazioni femminili, sia in ambito cattolico che laico. Giustiniani Bandini rivolge grande interesse verso questo fermento e anima, insieme ad altre donne aristocratiche romane, un gruppetto di discussione e studio sui temi del femminismo.
Nel 1908 si tiene a Roma il I Congresso femminile del Consiglio nazionale delle donne italiane; il 28 aprile il Congresso vota una mozione contro l’insegnamento della religione nelle scuole; le donne cattoliche presenti al Congresso non riescono a far sentire la loro voce. Quella sera stessa Giustiniani Bandini e Giulio Serafini, dopo aver incontrato il cardinal vicario, danno vita a una raccolta di firme contro il voto del Congresso. Da questa iniziativa e da quel circolo che da tempo si riunisce proprio intorno a lei, prende vita il primo nucleo dell’Unione tra le donne cattoliche d’Italia (Udci) che dunque nasce proprio a Roma. Il circolo femminile romano fa circolare tra le donne una lettera in cui si invita a formare circoli. La lettera viene sottoposta anche a Pio X il quale, dopo un’iniziale perplessità, approva il progetto auspicando «che tutte le donne veramente cattoliche vi aderiscano, perché a quest’opera di carità vera il Signore accorderà le migliori grazie».
L’Udci viene fondata ufficialmente il 21 aprile 1909 in occasione della beatificazione di Giovanna D’Arco alla presenza di Pio X che ne nomina Giustiniani Bandini presidente generale.
L’attività cattolica femminile era legata fino a quel momento a forme di devozione tradizionali di tipo pietistico; la presidente della nuova associazione si adopera da subito per dare all’attività cattolica femminile uno slancio più consono ai problemi della società moderna: le donne cattoliche iniziano a riflettere e a mobilitarsi sui temi dell’educazione femminile, dell’istruzione dei figli, della cultura, dell’organizzazione professionale e della vita familiare con importanti manifestazioni contro le proposte di leggi sul divorzio. Giustiniani Bandini resta a capo dell’Unione donne fino al 1917, pur non mancando di collaborare con l’associazione anche successivamente.
Nel 1926 diviene collaboratrice del sottosegretario generale della Società delle nazioni (quella che sarebbe diventata l’ONU dopo la seconda guerra mondiale). Conduce per questa organizzazione un’inchiesta sulle case chiuse in Italia – in un periodo in cui il tema è molto discusso – e grazie al prestigio della sua esperienza, svolge un ruolo di catalizzatore delle forze cattoliche presenti a Ginevra presso la sede centrale della Società stessa, contribuendo ad incentivare le missioni verso l’Asia e l’Africa.
Nei suoi ultimi anni, Giustiniani Bandini si dedica alla commemorazione di papa Sarto, Pio X, con cui aveva avuto una stretta collaborazione e grazie al quale era sorta la stessa Unione donne; testimonia anche al processo per la canonizzazione del pontefice.
Muore a Roma nel 1959 dopo una lunga malattia che l’aveva tenuta per molti anni a letto.