I labari

Nell’arco della sua lunga storia l’Azione cattolica ha adottato diversi simboli per rappresentare la sua presenza associativa nella vita dei soci e nella Chiesa. I primi simboli sono stati i distintivi della Gioventù cattolica da appuntare sulle giacche come segno di appartenenza all’associazione; la tessera arriva nel 1910.
Oltre quelli individuali, segni esteriore dell’appartenenza associativa ma anche dell’impegno alla testimonianza cristiana in ogni ambiente del proprio vissuto, un ruolo importante assumevano i simboli associativi che identificavano le realtà della Chiesa locale: la bandiera e il labaro.

Il labaro dell’Unione uomini di Azione cattolica di Roma ancora conservato presso l’Archivio storico dell’Ac di Roma

Il Convegno dell’Unione uomini dell’Ac di Roma del 1967; in alto è visibile il labaro.

Solitamente ogni singolo circolo – della gioventù maschile o femminile e a volte anche degli uomini e delle donne – aveva la sua bandiera (o più raramente un labaro) attorno alla quale raccogliersi nelle manifestazioni pubbliche per mostrare la propria presenza. Dopo i così detti “fatti del ’31”, gli accordi tra governo fascista e Santa Sede prevedevano che la bandiera dei circoli fosse esclusivamente quella del Regno d’Italia. Alla bandiera veniva poi attaccato un grande fiocco di stoffa, di solito azzurro, con due lunghi nastri che cadevano lungo l’asta e sui quali c’era scritto il nome del circolo e il ramo associativo di appartenenza.

Ogni ramo associativo aveva poi il suo labaro diocesano; questo precedeva i cortei nelle manifestazioni religiose e i fedeli nelle processioni. Nell’Archivio storico della Presidenza diocesana di Roma dell’Azione cattolica italiana sono ancora conservati i labari della Gioventù maschile e dell’Unione uomini.

Il labaro della Gioventù romana di Azione cattolica del 1947, ancora conservato presso l’Archivio storico dell’Ac di Roma.
Il Congresso diocesano dei lavoratori della Giac di Roma del 1959; a sinistra campeggia il labaro. Seduto al tavolo a sinistra un giovane don Luigi di Liegro, assistente diocesano.

Il labaro della Gioventù romana di Azione cattolica risale a prima del 1947. L’8 dicembre di quell’anno, in occasione dei festeggiamenti per il 35° anniversario della Giac romana, fu portato a papa Pio XI per essere benedetto insieme alle tessere degli aderenti. Nelle immagini dell’Osservatore romano si vede il labaro con la scritta “G.I.A.C” in alto a sinistra e “ROMA” in basso a destra. Queste parole sono state poi scucite e al loro posto ricomposta le scritta “Gioventù romana di Azione cattolica” ma si intravede ancora il segno delle lettere precedenti.

«L’Osservatore romano» del 10 dicembre 1947.

Ancora oggi in molte parrocchie sono conservate le bandiere e i fiocchi delle associazioni di Ac. Invitiamo i nostri aderenti a chiedere ai parroci o cercarle negli armadi parrocchiali al fine di non perdere e conservare queste testimonianze della presenza associativa nella Chiesa di Roma.
Per aiuto o informazioni è possibile scrivere a segreteria@acroma.it.

Sull’argomento consigliamo il volume edito da Ave “Farsi riconoscere ovunque” che può essere anche ordinato tramite la segreteria del Centro diocesano.