Ogni anno impariamo il nuovo inno dell’Acr e molti di noi ricordano i primi inni degli anni Novanta, quando eravamo accierrini o giovani educatori. In realtà la tradizione degli inni affonda le sue radici nella storia stessa dell’Azione cattolica e il nostro archivio diocesano ne è testimone.
Conserviamo una lettera del 1913 di don Cornelio Villani, parroco di San Paolo fuori le mura (allora diocesi a sé), che chiede all’Ac diocesana di ricevere «molte copie degli inni cattolici» per distribuirle nella cappella rurale di Santa Passera sulla via Ostiense in cui spesso si fermano a pregare dei giovani contadini. Non si parla ancora, tuttavia, di inni propri dell’Ac ma dei tanti canti cattolici, molte volte canti di montagna, che l’associazione si impegnava a diffondere.
L’inno per antonomasia è sicuramente “Bianco padre”. Scritto dal compositore Mario Ruccione poco dopo la seconda guerra mondiale, e assunto ad inno ufficiale del grande incontro nazionale della Giac del 1948. È un canto dal ritmo quasi di marcia, con una melodia orecchiabile e un testo semplice, da “soldati religiosi” che riesce a coinvolgere emotivamente e a caricare di entusiasmo un’intera generazione di giovani appena usciti dalla guerra.
Nel 1947, in occasione dei 35 anni dalla sua fondazione, anche la Gioventù romana di Azione cattolica adotta un inno. Queste le parole:
Dell’Urbe noi siamo le giovani schiere
accese nei petti di santo fervor
in alto leviamo le nostre bandiere
gridando: Viva Cristo nostro amor!
La giovinezza siamo di Roma eterna
il braccio forte siam del suo Pastore
portiamo ognor la luce sua superna
portiam la pace in fondo ad ogni cuore.
De la tua croce, o Cristo, sempre armati
noi siam baldi e prodi tuoi soldati;
nostra meta è il Ciel, scudo ognor la Fe’,
il nostro amor solo per Te!
Dei martiri antichi sull’orma sacrata
attorno al Vicario decisi marciam;
siamo forti e tenaci, la meta è segnata
la vita per la fede noi doniam!
La giovinezza siamo di Roma eterna
il braccio forte siam del suo Pastore
portiamo ognor la luce sua superna
portiam la pace in fondo ad ogni cuore.
De la tua croce, o Cristo, sempre armati
noi siam baldi e prodi tuoi soldati;
nostra meta è il Ciel, scudo ognor la Fe’,
il nostro amor solo per Te!
La musica è del maestro Francesco Pellegrino, le parole di Giovanni Di Silvestre.
Qui di seguito lo spartito, aspettiamo che un maestro e un coro di Roma diano nuova vita a quest’inno e ci facciano sentire come suonava!
Sempre per il 35° della Giac romana venne prodotto un altro inno, “Vessilli di pace”, scritto da mons. Maurizio Raffa, che tuttavia fu scartato dai responsabili diocesani. Il presule, ufficiale in Vaticano della Congregazione da cui dipendeva l’Azione cattolica, protestò per questo con lo stesso presidente nazionale Vittorino Veronese e i giovani di Ac di Roma decisero dunque di inserirlo comunque nell’opuscolo delle celebrazioni.