Antonietta Meo, Nennolina

Un articolo su Antonietta Meo, Nennolina, su Gigli e Spighe (luglio 1938) mensile della Gioventù femminile di Azione cattolica della diocesi di Roma.
(Archivio dell’Azione cattolica italiana Presidenza diocesana di Roma)

Bambina vivace e allegra, Nennolina è un esempio di fede e di amore verso Gesù. Frequenta le piccolissime della Gioventù femminile della parrocchia Santa Croce in Gerusalemme indossando sempre il distintivo, orgogliosa di far parte dell’Ac. Non sapendo scrivere, inizia a dettare alla madre delle “letterine a Gesù” che manifestano, pur nella semplicità, una profonda vita interiore e una tenera mistica. Colpita da un tumore alle ossa all’età di cinque anni, subisce l’amputazione della gamba ma vive le sue sofferenze con serenità, offrendole a Gesù.

La mamma le insegna il catechismo e Nennolina riceve la prima comunione e la cresima, e viene “promossa” nelle beniamine della Gf.
Muore nel 1937 a soli sei anni e mezzo. Papa Benedetto XVI ha proclamato Nennolina venerabile, riconoscendo che, nella sua breve vita e in modo adatto ad una così giovane età, ha praticato le virtù della fede, della speranza, della carità così come le altre virtù cristiane. Il suo corpo riposa nella basilica di Santa Croce in Gerusalemme.