Il Corriere dell’ACR #13: Mi piacerebbe che tutti i bambini volassero con i loro sogni come farfalle

 Roma, 30 gennaio 2021

In questi ultimi due incontri del mese di gennaio, abbiamo parlato dei fatti accaduti il 27 gennaio 1945 e dell’importanza di ricordare e mai dimenticare.

Il 27 gennaio 1945 è il giorno in cui i russi, una volta sconfitto l’esercito tedesco, liberarono i sopravvissuti del campo di concentramento di Auschwitz. In questa giornata, oltre a commemorare la liberazione dei tantissimi prigionieri, celebriamo anche tutti coloro che sono morti all’interno dei campi. Tra le tantissime persone che furono liberate, molte di queste sono vive ancora oggi e ogni anno ci aiutano a ricordare tutti i gravissimi fatti accaduti lì dentro. Questo, a loro, porta molto dolore, perché sono ricordi che vorrebbero dimenticare, ma vogliono ricordare alle generazioni future quanto l’uomo possa essere cattivo.

Noi del gruppo 9-11 abbiamo sentito e letto molte di queste storie, tra cui quella delle sorelline Andra e Tatiana Bucci, che si salvarono grazie ad una blockova dell’esercito nazista che le prese a cuore insieme al loro cuginetto, che, però, non riuscirono a salvare. Le due sorelline ancora oggi raccontano a tutti cosa è stato capace di fare l’uomo in quel periodo.

Nei campi di concentramento nessuno aveva un nome, ma solamente un numero identificativo con il quale veniva chiamato dai soldati tedeschi. In particolare, tutti i prigionieri ebrei, oltre al numero, avevano anche una toppa con la stella di David per essere subito riconoscibili. Le sorelle Bucci hanno raccontato come, purtroppo, il loro cuginetto non riuscì a salvarsi, come moltissimi altri bambini, che morirono semplicemente perché erano ebrei oppure non erano “puri”.

Quanta tristezza e quanto dispiacere! È stato un atto disumano uccidere persone innocenti e lo è stato ancora di più perché sono stati uccisi dei bambini che avevano tantissimi sogni nel cassetto e che non hanno potuto mai esaudirli. Quando eravamo più piccoli, ci siamo chiesti perché bisognasse celebrare un avvenimento così tetro. La risposta è semplice e viene data ogni volta che qualcuno dice: “tutto quello che dicono sia accaduto lì dentro non è vero”, “non ingigantiamo i fatti”, “beh ha comunque fatto anche cose buone”.

Bene, questo giorno ci ricorda il dolore che esseri spregevoli hanno inflitto sulla pelle di persone innocenti e che non potranno mai e poi mai essere perdonati: non possiamo dimenticare tutto questo, perché rischieremo di rivivere tutti i fatti funesti di quel periodo.

Noi ragazzi, siamo pronti a non far spegnere il ricordo di tutti coloro che hanno vissuto questa terribile esperienza e siamo pronti a far vivere i sogni di tutti quei bambini innocenti che hanno perso la vita a causa della cattiveria dell’uomo.  

Articolo a cura del gruppo cresima dell’ACR di Sant’Ireneo


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