Papa Benedetto XVI: il ricordo nelle parole di Marilena Pintagro della Parrocchia Santa Maria Consolatrice a Roma
Sono da poco trascorsi tre mesi dal ritorno del Papa emerito Benedetto XVI alla casa del Padre e Roberta Zoppo ha intervistato, per la rubrica RaccontACI, Marilena Pintagro, la responsabile ACR della parrocchia di Santa Maria Consolatrice a Roma, che si trova nel quartiere di Casal Bertone e dove Benedetto XVI era stato tenutario come cardinale dal 1977 al 1993.
Presenza quotidiana
“Papa Benedetto era molto legato alla nostra parrocchia e veniva spesso a trovare don Enrico, il nostro parroco, negli anni 80 e 90- inizia a raccontare Marilena -Mi ricordo, quand’ero bambina, di questo cardinale vestito di rosso che veniva a trovarci ed era sempre presente nelle occasioni importanti, come ad esempio alle cresime, alle comunioni, alla festa patronale: infatti, quando ho fatto la prima comunione, ha voluto incontrare e parlare con tutti noi bambini. Da quella volta, conservo questa immagine di lui: molto tenero e dolce. Era prevista la sua presenza anche quando ho fatto la cresima, ma era il 2005 ed era in conclave. L’affetto per la nostra parrocchia c’è stato negli anni del suo pontificato, ma anche dopo: la sua presenza, la sua preghiera per noi si sono sempre sentiti anche nelle piccole cose, come per esempio quando, da cardinale, si fermava per assistere alle partite di calcetto dei ragazzi in parrocchia”.
“La nostra è stata la prima parrocchia romana che Papa Benedetto ha visitato da pontefice- continua a ricordare Marilena -Era infatti fine ottobre 2005. C’era un grande fermento per l’occasione e il mio gruppo Giovanissimi si è impegnato moltissimo nei preparativi per l’accoglienza. E’ stato un po’ strano vedere il Papa che, fino a pochi mesi prima, era il cardinale che spesso celebrava la Santa Messa con noi”.
La preghiera negli ultimi giorni
“Come parrocchia abbiamo accolto subito l’invito di Papa Francesco a pregare per lui negli ultimi giorni: ci siamo mossi come comunità per esprimere la nostra vicinanza e anche per sostenerci l’un l’altro- conclude Marilena -E’ stato un momento dove ci siamo riuniti come in famiglia quando i nonni iniziano a stare male. Certo, il contesto era triste, ma è stato bello viverlo come comunità con la preghiera in chiesa e con la condivisione dei racconti di quando era tenutario della parrocchia. Lo abbiamo accompagnato con la preghiera e con il ricordo in quegli ultimi giorni e in tanti abbiamo partecipato al funerale: molti parrocchiani anziani ci sono andati col pullman, partendo appunto dalla parrocchia, in quanto ci tenevano ad essere presenti proprio per via del solido e forte rapporto costruito nel corso degli anni”.