Adesione 2022: a RaccontACI ascoltiamo la testimonianza del Presidente parrocchiale dell’AC di Santa Maddalena De Pazzi
L’8 dicembre è la giornata in cui l’Azione Cattolica celebra la festa dell’adesione: è l’occasione ogni anno per rinnovare il proprio sì all’associazione e ricordare la storia di impegno, fede e testimonianza personale e di tutta l’AC. Roberta Zoppo ha intervistato per la rubrica RaccontACI il Presidente associativo della parrocchia Santa Maddalena De Pazzi, Francesco Di Leo, che attualmente è la parrocchia che conta il numero maggiore di aderenti a livello diocesano.
La storia dell’AC parrocchiale
“Il dato numerico è importante, ma non centrale- inizia Francesco Di Leo -Piuttosto è importante la presenza dell’associazione nella vita parrocchiale. L’AC è presente nella nostra parrocchia da circa 40 anni: il tutto è iniziato con l’ACR e i giovani e solo negli ultimi 6 anni si è aggiunto il gruppo adulti, coinvolgendo principalmente le famiglie dei ragazzi dell’ACR: da questo nucleo iniziale, l’associazione parrocchiale è cresciuta strutturandosi e organizzando gli incontri mensili e i campi scuola. Sono state dunque le famiglie ad essere la chiave della nascita dell’AC completa di tutti i suoi settori nella nostra parrocchia; i nostri sacerdoti, inoltre, hanno da sempre visto nelle famiglie e nell’AC un traino importante”.
Adesione 2022 in parrocchia
“La festa dell’adesione quest’anno sarà un momento importante perché finalmente torniamo, dopo due anni di Covid, a celebrarla in presenza con la messa e tutta la comunità- prosegue – Questa occasione fa ritornare centrale il senso dell’appartenenza associativa, dell’impegno personale e della testimonianza sul campo. L’AC è parte integrante della vita parrocchiale, non un circolo privato, ed esiste per raggiungere insieme i fini della vita pastorale. Lo slogan di quest’anno, Andate dunque, ci riporta anche a questo, cioè all’essere missionari nella nostra vita quotidiana”.
Testimoni sul territorio
“Le iniziative che promuoviamo in parrocchia sono prevalentemente celebrazioni, momenti di preghiera e formazione, feste, raccolte fondi- conclude -Ma a livello di quartiere, molti di noi si impegnano al di fuori dell’associazione, inserendosi in iniziative già presenti per creare una rete di solidarietà. L’accoglienza e l’attenzione per gli ultimi devono essere degli stili di vita da incarnare nel quotidiano partecipando a ciò che il quartiere e la città già offrono”.