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RaccontACI #7 Testimonianze nel tempo: Armida Barelli e la Gioventù femminile

Testimonianze nel tempo: a RaccontACI ascoltiamo la storia di Marisa Conticello Lezza nella Gioventù femminile

In vista della beatificazione di Armida Barelli, prevista il 30 aprile 2022, Flaminia Marinaro ha intervistato per la rubrica RaccontACI la responsabile della parrocchia di San Valentino a Roma, in zona Flaminio, cioè Marisa Conticello Lezza, che ha partecipato attivamente per molti anni alla Gioventù femminile e che, ancora oggi, aderisce all’Azione Cattolica.

Una testimonianza fin dai primi anni

“L’esperienza nella Gioventù femminile ha condizionato tutta la mia vita, e quella di un’intera generazione- inizia a raccontare Marisa ricordando Armida Barelli, sorella maggiore -Ho iniziato a partecipare alla Gioventù femminile negli anni della mia adolescenza a Taranto, prima di trasferirmi a Roma e di sposarmi. La sorella Armida Barelli era mancata da poco: ogni settimana si parlava di lei, del suo esempio, di tutto ciò che aveva fatto. Si può dire che tutta la mia vita è stata improntata, incentrata attorno a questa figura, attorno all’operato di questa donna straordinaria che ha determinato le scelte e lo stile che ho voluto adottare nella mia vita”. 

Una testimonianza di vita e fede

La Gioventù femminile di Taranto ha trasmesso moltissimo a Marisa: l’esperienza di vita e di  fede è stata artefice dell’entusiasmo e della passione per l’Azione Cattolica che Marisa ancora testimonia e trasmette agli altri: “Sono stati anni in cui mi sono formata a livello viscerale, anni in cui ho ricevuto dei veri e propri pilastri- prosegue Marisa -Ricordo che nel 1960 sono venuta a Roma per partecipare ad un camposcuola nazionale, un’esperienza assolutamente meravigliosa, dove ho capito che Armida Barelli, per me, era come una madre”.

Azione-preghiera-sacrificio

Le giornate nella Gioventù femminile si sviluppavano attorno alla triade azione-preghiera-sacrificio: “Nei nostri incontri, innanzitutto si pregava e poi si faceva tanta formazione attorno all’ideale di vita da perseguire nel nostro futuro, nel nostro essere ragazze, donne, spose, madri- dichiara Marisa avviandosi alla conclusione -La mia militanza è proseguita una volta che mi sono trasferita a Roma. Ho fondato l’AC nella mia parrocchia negli anni Sessanta: prima del Concilio Vaticano II, eravamo circa 170 iscritti divisi tra uomini e donne. Certo, gli ultimi decenni contano altri numeri, decisamente più bassi, ma non ci perdiamo d’animo. Ci riuniamo ogni lunedì alle 16.30 in parrocchia per pregare il rosario e i vespri; poi continuiamo con la nostra formazione seguendo le guide che ogni anno il Centro nazionale dell’AC fornisce e cerchiamo di partecipare alle iniziative del Centro diocesano di AC. Ovviamente tutti gli interessati sono i benvenuti”.