Pier Giorgio Frassati sarà santo

di Chiara Sancin

Pier Giorgio sarà santo. Il Vescovo di Roma Papa Francesco il 20 novembre 2024 ha annunciato che Pier Giorgio Frassati sarà canonizzato durante il prossimo Giubileo dei Giovani (28 luglio – 3 agosto 2025) a 100 anni dalla sua morte (Torino 4 luglio 1925).

Proprio per far memoria del lungo cammino che ha portato a questo riconoscimento, abbiamo ricercato nel nostro archivio storico alcune tracce dei passi fatti, comunicati ai soci, o anche solo le associazioni, i circoli dell’Ac che hanno portato il suo nome, riconoscendo già in questo modo un esempio da seguire.

Già della Gf (Gioventù femminile di Ac) nel 1939 abbiamo documenti che testimoniano l’intitolazione di un circolo di Ac a Frassati al Salario e negli anni ‘50-‘60 altri circoli romani della GIAC (Gioventù Italiana di Azione Cattolica) portano il suo nome, significando così che la spiritualità e lo stile di tali associazioni si rifaceva all’esempio di Pier Giorgio Frassati: Gesù Buon Pastore, S. Camillo, S. Maria consolatrice, S. Maria della Divina provvidenza, S. Eusebio, S. Spirito in Sassia, Trasfigurazione, Gesù agonizzante, S. Maria delle Fornaci, Cristo Re, S. Giovanni Crisostomo, SS. Urbano e Lorenzo.

Abbiamo inoltre anche rispolverato dal nostro archivio storico alcuni documenti ed è emerso che nel 1932 la Presidenza centrale ha inviato una comunicazione sulla Postulazione della causa di Beatificazione di Pier Giorgio Frassati (documento che risulta però solo nell’inventario della GIAC ma risulta non disponibile) e che nel 1937 la GIAC ha organizzato una commemorazione di Pier Giorgio Frassati con don Cojazzi, che ha scritto anche dei libri su di lui, presentando la figura come “studente che tanto ci è d’esempio sulla via dell’apostolato”.

Documento tratto da Busta 4 Fondo GIAC fascicolo 49 foglio 16, presso Archivio storico dell’Azione Cattolica Italiana, Presidenza diocesana di Roma, via della Pigna 13 A, Roma.

Ricordiamo inoltre le parole del Presidente dell’Ac di Roma Pier Giorgio Liverani con cui nel 1990 annunciava la beatificazione di Pier Giorgio Frassati ai soci, ai responsabili e agli assistenti dell’Ac di Roma, invitando ad approfondire la sua figura.

“Ecco dunque, finalmente, un laico come noi, impegnato nell’universita’ , nella carita’, nella politica, nella cultura, nella ricerca di una spiritualita’ sempre piu’ alta, che ci viene offerto come modello dalla Chiesa che ne ha riconosciuto le virtu’. Un santo modernissimo, un uomo che ha saputo vivere quella santita’ quotidiana fatta non di gesti clamorosi e speciali, ma di quella quotidianita’ sulla quale proprio in Azione Cattolica noi insistiamo tanto.
Pier Giorgio ci dice, con la sua vita e con la sua morte, che questa santità di tutti i giorni e’ possibile.

“ Il Vescovo di Roma dichiarera’ beato uno di noi: Pier Giorgio Frassati. Dico uno di noi non soltanto perche’ Pier Giorgio e’ appartenuto all’Azione Cattolica e ne e’ stato un responsabile locale, ma perche’ la grandezza della sua santità e’ proprio quella di un giovane come tutti potremmo essere o potremmo essere stati. Pier Giorgio Frassati, dunque, un Santo laico, una figura di cui noi tutti abbiamo bisogno; sono queste figure laicali che ci convincono che la santita’ non e’ una meta irraggiungibile, non e’ fatta di aureole sul capo, ma e’ per cosi’ dire a portata di mano. Si puo’ essere studenti e santi, appassionati sportivi e santi, innamorati e santi, impegnati politicamente e santi.”

Lettere tratte da Busta 15 fascicolo 8 Fondo Presidenza diocesana Ac Roma, presso Archivio storico dell’Azione Cattolica Italiana, Presidenza diocesana di Roma, via della Pigna 13 A, Roma.

La memoria di Frassati da subito è stata viva all’interno dell’associazione.

Un santo del quotidiano, un santo di tutti e per tutti, in cui ognuno può immedesimarsi, un santo che sentiamo particolarmente vicino come Azione Cattolica, perchè la quotidianità è la cifra dell’Ac.

E’ il santo della porta accanto, che si “lascia coinvolgere”, vive lo studio, l’impegno, la carità, la responsabilità, lo sport, il divertimento, l’amicizia alla luce della fede, con quella semplicità e naturalità che riesce a stupire, a meravigliare e ad essere di esempio perchè compie cose straordinarie nella ordinarietà.

Un giovane che ha camminato per le strade del mondo, non passando accanto, ma impastandosi nelle varie sfaccettature delle attività dell’uomo, donando speranza. In questo anno giubilare ci accompagnerà dall’alto come compagno pellegrino e ci sarà di esempio per essere pellegrini di speranza.