Guerra e pace: a RaccontACI l’intervista ad Emiliano Battisti sulla Veglia per la pace e la guerra in Ucraina
Sabato 21 gennaio alle 20.30 si è svolta la Veglia per la pace, evento organizzato dal Settore Giovani dell’AC di Roma aperto a tutta la cittadinanza, nella Basilica dei Santi Ambrogio e Carlo in via del Corso: centrale è stata la preghiera per la pace in tutto il mondo, specialmente in Ucraina, preceduta da un momento iniziale dove alcuni ospiti di rilievo hanno portato la loro testimonianza. A parlare ai 300 partecipanti, tra giovani e adulti, sono stati Emiliano Battisti, analista geopolitico, Vito D’Ettorre, giornalista di Tv2000, e Andrea Nicastro, inviato speciale per il Corriere della Sera, in collegamento da Kiev.
Speranza per una pace giusta
Agnese Palmucci ha intervistato per la rubrica RaccontACI Emiliano Battisti, il quale è rimasto molto colpito dalla grande partecipazione alla Veglia: “C’erano sia giovani, sia molti adulti- dice -e questo dimostra che in tanti hanno a cuore la pace, e una pace non solo riferita a questa guerra in particolare. Il desiderio di pace è forte anche a km di distanza, come nel caso del conflitto in Ucraina, dove personalmente spero in una pace giusta, cioè in una soluzione dove il ricorso alle armi sia escluso, come accade nell’Unione Europea. Diversamente, far tacere le armi senza trovare una soluzione vuol dire rinviare il problema”.
Educazione alla complessità
Secondo Emiliano Battisti, la grande sfida nei prossimi decenni sarà l’educazione dei giovani alla complessità: “Il mondo ci propone notizie sempre più fulminee, veloci, rapide, che non lasciano tempo per pensare: una guerra, invece, ha radici lontane nel tempo e tante sfaccettature da considerare, come ad esempio quelle politiche, militari, sociali, e per raccontarla e studiarla non bastano una foto o un post” dichiara concludendo.